Il presidente Draghi indica che la Bce è pronta ad agire a giugno, se sarà necessario. Intanto la Banca centrale europea lasciai tassi di interesse invariati al minimo storico e prende ancora tempo per valutare se la ripresa della zona euro stia causando inflazione. La voglia di quantitative easing trasmessa ad aprile si assopisce a maggio e il QE viene a...
malapena nominato mentre Draghi ribadisce le serie preoccupazioni sulla forza dell'euro. Il presidente della Bce vede un futuro con più integrazione e non una rinazionalizzazione delle economie della zona euro.
Fausto Panunzi - Professore di economia politica dell'Università Bocconi da Milano: "La novità stavolta è che Draghi ha creato attese per un'azione a giugno e le ha motivate in maniera piuttosto chiara, sul quantitative easing non ha detto nulla e le domande rimangono inevase mentre l'altra grande novità è l'enfasi sul tasso di cambio dell'euro che dimostra l'intenzione di Draghi di intervenire anche su questo fattore che pesa su inflazione e esportazioni".
Buongiorno,
RispondiEliminacome al solito molto chiaro il Prof. Panunzi.
Sono per l'Euro non sono per chi gestisce l'Euro.
Aldo