I titoli di stato calano per la sesta volta in sette giorni e forzano il governo a pagare rendimenti superiori al 7 percento per la vendita di 7 miliardi e mezzo di debito, un ammontare inferiore all'obiettivo massimo dell'asta odierna. Il Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, rinnova le pressioni sui politici europei...
affinché evitino la frattura dell'euro. Il mercato azionario e le materie prime guadagnano per il secondo giorno mentre i ministri delle finanze tornano a incontrarsi per trovare una soluzione alla crisi del debito.
Gianluca Braguzzi - Direttore gestioni e strategie di Total Return Sgr a Mantova: "La produttività italiana è destinata ad azzerarsi abbassando ulteriormente il Pil, diminuendo le entrate fiscali, provocando un ulteriore inasprimento del debito pubblico in una spirale viziosa difficile da interrompere e ancora di più da invertire".
- Risposta a Attilio: "L'Italia non è insolvente, è dunque solo una questione di fiducia?".
Caro Luciano, a Monti si chiede il tempo di governare, a Berlusconi il giorno successivo la sua elezione venne subito chiesto 1000000 di posti di lavoro.
RispondiEliminaCosa che il Banana ha infallibilmente mantenuto 17 anni dopo vero??
RispondiEliminaOT: Buongiorno, (ciao mitico M.Piglia)
RispondiEliminavorrei chiedere a Luciano se potesse fare un intervista focus con oggetto la valutazione dell'impatto nell'eurozona e nel Mondo qualora l'Italia non ce la facesse e/o intervenisse il FMI in aiuto, ocnsiderando il nostro peso economico ed il nostro debito pubblico.
Grazie.
Sergio (il Cassettista).
non capisco mi sfugge qualcosa...ma di cosa stiamo parlando? si parla di crisi dell'euro e il dollaro sta sguazzando nel pantano dei minimi da molto tempo svalutato nei confronti dello Yen e di tutte le altre valute. C'è stato un rimbalzello ora ma di poco conto per ora...La Sterlina poi ai minimi di sempre con l'euro sempre il 30£ e oltre in più del dollaro..ma di cosa stiamo parlando? il termine corretto è crisi del debito non crisi dell'euro e se si parlasse di crisi del debito scopriremmo che USA GB e Giapan hanno debiti di gran lunga più elevati di noi...
RispondiEliminama robe da mat
Carissimi Luciano e Maurizio sono esterefatta per aver scoperto Vloganza e la trovo straordinaria:finalmente una fonte di informazioni che mi da l'idea di non servire nessuno, se non la gente!
RispondiEliminapotrei sapere, per favore, se è vero che investire in fondi o etf (ad es. monetari) sarebbe, in assoluto, meno rischioso che tenere i soldi sul conto corrente?
mi scuso per l'anonimato, ma non so ancora identificarmi, grazie Clara
Complimenti a Braguzzi, ma dopo questo video son sempre più spaventato...Una domanda forse scontata e banale, ma che ripercussioni avrà la fine dell' Euro sull' America? E invece per gli italiani questo cosa vorrebbe significare?
RispondiEliminaMolto apprezzabile,non solo ma in particolare, la franchezza con cui Braguzzi espone le ipotesi sulle cause del possibile disastro finanziario che attende le economie occidentali.
RispondiEliminaL'attuale scenario catastrofico sarebbe stato impensabile sino a 1 mese fa.
RispondiEliminaFa riflettere la totale mancanza di reazione dell'Europa.
Se a fronte dei sacrifici economici dei cittadini non ci sara' un'azione forte della BCE sara' tutto inutile.
La BCE dovrebbe imporre un tetto max. al rendimento dei titoli di stato in emissione con massicci acquisti degli stessi al pari della FED. Se cosi' fosse gli Investitori tornerebbero ad aver fiducia nell'Eurozona e i tassi scenderebbero. Al risanamento delle economie europee seguirebbe anche il risanamento finanziario.
marco
Oggi la Fed interviene e le borse volano. In pratica, di fronte a una Bce che si rifiuta di stampare moneta, la Fed metterà a disposizione dollari alle banche europee, pur di scongiurare un credit crunch. Ma ci vuole un premio nobel per capire che questo non è il momento dei falchi in politica monetaria? Mi ricorda tanto la crisi del 29, solo che in America l'hanno studiata a fondo e sanno come evitarla di nuovo, in europa sono fermi a Weimar e si vede.
RispondiElimina@Attilio. Non so chi interviene ma credo che quando fanno 'ste mosse a mercati aperti devono fare un "regalo" ad un paio di banche caracollanti.
RispondiEliminaBuona serata
Riccardo
PS: il gatto è morto, quando si muove è perché tirano i fili legati alle zampette.
@ pigreco come ho detto io stesso non è in crisi l'euro come valuta, concordo sul fatto che i cambi non hanno rispecchiato per nulla una vera crisi , viceversa euro dolaro sarebbe ben sotto 1,2 ma è in cirsi l'idea politica di Europa; si fa leva sul debito (che come incremento non giustificherebbe questo scenario) per colpire l'idea stessa di Europa. Guarda caso quando molti paesi arabi ed asiatici hanno annunciato di voler sostitituire, nei propri forzieri di riserve, i dollari con gli euro è partita questa dinamica. A chi giova???
RispondiElimina@Alessandro: già a novembre 2008 scrissi il documento è ancora disponibile sul nostro sito sotto Progetto Sicurezza quello che sta accadendo. La prossima fase sarà quella del diffondersi dei disordini sociali e fors'anche di guerre civili. Solo un'era di catarsi globale di pulitura totale del mercato che consenta il fallimento di tutte le banche ormai a patrimnonio netto negativo (buona parte delle grandi banche)liberando gli stati dagli impegni presi appunto a sostegno del sistema bancario potrà evitare a questa generazione una nuova fase di guerre e violenze diffuse.
RispondiEliminaQueste sono le prospettive più significative, detto questo le prospettive di tipo economico e finanziario, su cui si potrebbe scrivere un libro, sono decisamente di serie B...certo dire alla gente che ha i soldi in banca (nelle più svariate forme obbligazionarie/monetarie) che i propri risparmi non ci sono più del tutto o quasi NON sarebbe semplice ma, per me, sarebbe l'unica soluzione.
Forse uno scenario di guerre civili in europa mi sembra davvero eccessivo. Altri paesi hanno dichiarato default, vissuto 2 3 anni di buio e poi si sono ripresi. Forse basta solo toccare veramente il fondo per potersi riprendere. intanto il deleveraging continua e un decennio alla giapponese sembra lo scenario più probabile, e senza crack.
RispondiElimina@Attilio lo voglio certamente sperare ma le prospettive di disoccupazione REALE sopra il 20% danno grande preoccupazione proprio a livello di tenuta sociale del paese. Oltre a ciò le spinte secessioniste potrebbero contribuire ad esacerbare gli animi favorendo uno scenario di tipo "Jugoslavo"...
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