Gli alleati si preparano a lanciare nuovi attacchi contro le forze di terra del Colonnello Gheddafi mentre discutono a chi affidare il comando delle operazioni. Le autorità di Tokyo comunicano che l'acqua dei rubinetti potrebbe essere nociva per i bambini e il governo giapponese stima i danni del terremoto a circa 220 miliardi di euro. Il mercato azionario asiatico é in generale rialzo con l'eccezione del Giappone.
Roberto Malnati - Responsabile della gestione di Global Opportunity Investments a Lugano: "In Libia bisognerebbe ricominciare da capo, smettere di bombardare e ridare la possibilità alla diplomazia di agire. Il problema nucleare del Giappone é una paura più nostra che loro, ce la faranno".
D'accordissimo con Malnati sulla guerra.
RispondiEliminaArriverà mai il momento in cui non ci saranno ritrosie ad ammettere che nessun intervento esterno può portare giovamento a guerre civili o a forti tensioni all'interno di un paese o di un continente?
Hitler perse la guerra (e il carburante) a Stalingrado, non certo per l'intervento americano.
Nessuno può donare la libertà a un popolo, se non il popolo stesso. Se una coalizione non sa nemmeno imporre un embargo, a maggior ragione fallirà nell'intervento militare. Il fatto che queste forze siano pure disorganizzate è solo un dettaglio. Grottesco, ma pur sempre un dettaglio.
Anche in questa occasione la lezione della Storia ci ha insegnato la ferrea relazione di equivalenza tra Stato e Guerra.
Il mio augurio di cuore ai popoli libici e del Nord Africa è di diventare splendide società in cui gli individui convivano secondo naturali leggi di mercato, lasciando al resto del mondo quell'asfissiante, ipocrita, ottusa gabbia invisibile chiamata 'Stato'.